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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1787, volume IV

Tavola CCX
Grotte scavate nella roccia per uso d’alveari con le diverse piante di queste cavità [Ragusa] Fig. 2.; Veduta d’una parte delle rocce in cui era l’antica città di Casmene e sulle quali sono le tracce d’una antica scala scavata all’interno per accedere ad una sorgente d’acqua [Scicli], disegno e incisione di J. Houel, cm 34,6x24,4

Ai dintorni di Ragusa Houel dedica anche la parte superiore della tavola CCX. In essa raffigura un’ulteriore cava nella cui parte rocciosa è sita una necropoli protostorica di Ibla. Nella pianta di queste cavità, che l’artista pone nella parte bassa del disegno, sono evidenziate le caratteristiche tipologiche di tali sepolcri i quali nel Settecento, come nella necropoli di Fontana Grande, erano in parte riutilizzati dai mielai per l’allevamento delle api; altri servivano da abitazioni.
A Ragusa Houel viene ospitato dal barone Ferdinando Nicastro presso il palazzo detto oggi Vecchia Cancelleria. Dalla città iblea, probabilmente attraverso la valle dell’Irminio, Houel si trasferisce a Scicli, creduta Casmene, dove disegna l’abitato medievale del Castellaccio. In esso trovasi una scala ipogeica, paragonabile al “Centoscale” del Fortilitium di Ispica, la quale, scavata all’interno della rupe, consentiva l’approvvigionamento idrico presso la sotterranea sorgente. La foto evidenzia una scala esterna dell’insediamento a carattere trogloditico del Castellaccio.