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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1787, volume IV
Tavola CCVII Interno d’una antica cisterna o riserva d’acqua chiamata Grotta di S. Filippo [Modica]; Sezione longitudinale della grotta di S. Filippo Fig. 2., e sezione trasversale della medesima grotta Fig. 3. con la sua pianta Fig. 4., disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 34,4x24,4
Da Spaccaforno Houel si trasferisce a Modica, importante città del Val di Noto. Della città visita i dintorni e in particolare la Grotta di San Filippo nell’omonima contrada dell’altipiano ibleo. Trattasi di una cisterna con volta a botte scavata nella roccia «a venti piedi» sotto la superficie terrestre e accessibile da una scala. L’insieme era stato realizzato, scrive l’artista, «con cura, esattezza, gusto e precisione». Per la perfezione che la caratterizzava egli l’attribuisce ad epoca greca. Pensa pure che il toponimo San Filippo sia stato dato quando all’interno della cisterna si ricavò una cappella consacrata a tale Santo. Sulle pareti erano visibili pitture raffiguranti angeli, la Vergine con il Bambino e Dio Padre. La cappella-cisterna, quando viene esplorata da Houel, era già in stato di abbandono e solo una croce di pietra posta all’esterno ne segnalava la presenza. Attualmente l’antica struttura ipogeica si suppone ubicata presso le “Case Basile” di Contrada San Filippo, probabilmente nel cortile in cui trovasi l’edicola votiva evidenziata dalla foto.
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