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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris1785, volume III
Tavola CLXXIX
Resti di un torchio antico Fig. 1.; Mulino antico, consistente in due pezzi Fig. 3. l., situato e ruotante in r. per mezzo di un meccanismo dello stesso mulino [Siracusa], disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 34,2x23,8
Nell’area soprastante le Latomie del Paradiso Houel nota, scolpiti nella roccia, gli elementi caratteristici di un torchio. Ha avuto modo di vederne altri in vari luoghi della Sicilia e ne offre la ricostruzione nella parte superiore della tavola. La roccia funge da base a tutta la struttura lignea del torchio. L’insieme serviva per pressare la vinaccia posta in recipienti di tela. Il succo colava attraverso un canale nel catino dal quale si raccoglieva per versarlo nei tini.La foto documenta una delle testimonianze di frantoi tradizionali utilizzati in Sicilia fino agli anni trenta del Novecento. L’immagine of-fre elementi di confronto e di completamento con la ricostruzione del torchio effettuata da Houel e si adegua perfettamente agli elementi strutturali incisi nella roccia. Nella foto: Fran-toio con arcaico torchio in legno del museo di Buscemi I luoghi del lavoro contadino.Nella parte inferiore dell’incisione vengono mostrati gli elementi strutturali di un mulino in pietra lavica. Di simili, l’artista ne ha visti a Catania e ad Aidone dove ne ha appreso l’uso. La pietra conica tronca si inseriva in un’altra di forma concava ed ambedue erano mosse da un asse di ferro che girava, a sua volta, grazie ad una ruota. L’insieme serviva per macinare grano o legumi. I due disegni posti nella tavola mostrano l’interesse di Houel per gli aspetti antropologici ed etnologici riscontrati nei vari luoghi dell’isola.