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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1785, volume III
Tavola CXCVIII Terzo bassorilievo antico scolpito nella roccia [Palazzolo Acreide], disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 23,3x36,4
La terza incisione dedicata ai Santoni di Palazzolo Acreide presenta una scena racchiusa in una nicchia rettangolare di notevole dimensioni (h. m 2,15 x l. m 3,10) il cui significato sfugge all’artista. Egli pensa che il complesso rupestre possa essere collegato, a riti funerari e cerca di scoprirlo acquistando il suolo intorno alla nicchia, coperto di grano, per effettuare un saggio di scavo. Houel scrive: «Io lo comprai assieme al raccolto», ma aggiunge di aver trovato solo della roccia piatta.
Nella grande nicchia la dea Cibele è rappresentata in posizione dominante sulle altre figure e in piedi. Adorna in testa del modio, è avvolta nel lungo peplo. Sul lato destro Bernabò Brea identifica Hermes vestito da un corto chitone. Dalla parte opposta è forse Marsia che, barbuto e in veste da pastore, ha accanto un personaggio femminile. L’insieme, sui due lati, è concluso dai Dioscuri a cavallo.
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