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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1785, volume III
Tavola CXCIX Roccia tagliata a Torre cava con Camere e Gallerie che la circondano Fig. 1. Pianta di questi ambienti Fig. 2. e d’un bagno scavato nella medesima roccia Fig. 3. [S. Lucia di Mendola presso Palazzolo Acreide], disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 25x24,7
A tre miglia da Palazzolo Acreide Houel ha modo di osservare delle interessanti rovine e una cavità semicircolare intagliata nella roccia facenti parte del complesso eremitico di Santa Lucia di Mendola. Il culto del santuario risale, secondo le fonti archivistiche, al 1103, così pure il battistero rupestre che, fatto costruire dal Conte Ruggero, utilizzava un serbatoio d’acqua, probabilmente appartenente ad un ninfeo romano. L’artista ed architetto francese fornisce la sezione della cavità rocciosa e dei limitrofi ambienti, ma anche di una scala gradinata che porta ad una camera ipogeica. Di questa fornisce anche la pianta. L’insieme si mostra al viaggiatore come un luogo di «grande magnificenza» ed egli vi trova, soprattutto nell’area che doveva corrispondere al giardino del convento, «resti di bellissimi mosaici» e «bei pezzi di marmo serpentino e porfirio».
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