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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1785, volume III

Tavola CXCVII
Secondo bassorilievo antico scolpito nella roccia [Palazzolo Acreide], disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 22,8x35,7

Le sculture del santuario rupestre di Palazzolo Acreide, poste all’aperto, sono giunte molto deteriorate e soprattutto mutilate. Oltre alla corrosione dovuta agli agenti atmosferici e alla fragilità della stessa pietra, ha agito l’azione distruttiva operata dell’uomo. Lo stesso Houel riferisce che le statue erano bersaglio dei pastori che «per passatempo, senza cattiva intenzione», non avendo costoro cognizione del valore storico e culturale di tali manufatti, colpivano con pietre mani e teste delle figure.
Il secondo pannello scultoreo inciso da Houel raffigura la dea Cibele in atteggiamenti diversi, avvolta da chitone e himation, e sorreggente, a destra, un timpano. Il grande altorilievo, parzialmente ricostruito dal pittore, risulta ormai poco leggibile e di esso si offre solo una veduta dell’ambiente in cui è inserito.