|
Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1787, volume IV
Tavola CCVI Veduta generale della Cava d’Ispica presa un pò più a Nord del Castello d’Ispica, disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 22,8x36,3
Alla Cava d’Ispica il pittore e architetto francese dedica un’ulteriore tavola. La grandiosità della cava, la particolarità dell’insediamento e la natura selvaggia dei suoi abitanti ne fanno un luogo di grande attrattiva. In essa si cerca l’uomo primitivo, un mondo rurale, agreste, non ancora contaminato dalle necessità espresse dalle civiltà più avanzate. Houel percorre Cava d’Ispica in tutta la sua lunghezza e nota come sulle pareti verticali che si affacciano sulla stessa vi sia un’incredibile quantità di abitazioni scavate nella roccia. La tavola che egli esegue vuole essere esplicativa di questo habitat, ma anche della semplicità con cui vivevano gli abitanti che l’accolsero, durante la sua visita, con grande gentilezza. Da cultore delle antichità Houel esplora le varie cavità presenti all’interno della cava e descrive la Spezieria, una grotta con nicchie nei muri laterali, sedili in pietra e una fossa centrale. Il nome rimanda ad una bottega di speziale, ma essa ha le caratteristiche di una chiesa bizantina. Osserva pure la Catacomba della Larderia e il “Centoscale”, del Fortilitium di Ispica, un tunnel sotterraneo con piano inclinato e gradinato adibito all’approvviggionamento di acqua potabile.
|