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Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, Où l’on traite des Antiquités qui s’y trouvent encore; des principaux Phénomènes que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques Usages, Paris 1785, volume III
Tavola CLXXXIX Proiezione geometrica del Teatro di Siracusa Fig. 1. Profilo dei gradini, dei corridoi o ripiani e delle scale di questo Teatro Fig. 2., di alcune cavità quadrate Fig. 3., e di una parte della Latomia Fig. 4., disegno e incisione all’acquatinta di J. Houel, cm 22,8x35,7
Come per l’anfiteatro romano anche per il teatro greco Houel non si accontenta di disegnare i resti ma, attraverso un’attenta analisi degli stessi, realizza piante, sezioni, vedute assonometriche e in prospettiva.
Nella tavola dedicata al teatro il pittore-architetto, per meglio farne comprendere la struttura, pone più grafici. Nella parte sottostante situa una veduta prospettica nella quale ricostruisce, in tutta la sua estensione, la cavea originale. Nel testo che accompagna l’incisione Houel scrive che volutamente non ha inserito i mulini costruiti sulle gradinate del teatro per presentarlo «nel suo stato di originale purezza». Per gli indizi trovati nella roccia intuisce che un colonnato era posto in alto a coronamento dell’insieme.
Accanto al grafico del teatro l’artista pone, per meglio far comprendere il rapporto esistente tra i due siti, una parte delle adiacenti latomie. In particolare intende evidenziare come l’Orecchio di Dionisio, del quale nel grafico si individua l’ingresso intagliato nella roccia, si trovi più in basso della cavea e che la sua eco non interferisce con quella del teatro.
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