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Jean-Claude Richard de Saint-Non (a cura di), Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile, Paris 1786, volume IV, seconda parte
Tavola 125 Resti di un antico Monumento elevato dai Siracusani dopo la disfatta degli Ateniesi comandati da Nicia durante la 91a Olimpiade 400 anni a.C. [Noto], incisione all’acquaforte, disegno di Louis-François Cassas inciso da Emmanuel J.N. de Ghendt, cm 16,5x24
Tavola 126 Veduta di un’ampia scala tagliata nella lava dell’Etna presso Jaci, incisione all’acquaforte, disegno di Claude-Louis Châtelet inciso da Emmanuel J.N. de Ghendt, cm 16,5x24
Al ritorno da Cava d’Ispica, scendendo lungo la fertile campagna bagnata dal fiume Eloro (Tellaro), Denon, su un’altura posta nei pressi delle rovine dell’omonima città di Eloro, trova una “colonna”, detta Pizzuta, che ritiene realizzata dai Siracusani a memoria della vittoria riportata sugli Ateniesi nel 413 a.C. sulle rive dell’Asinaro. Gli scavi compiuti da Paolo Orsi nel 1899 all’interno dell’ipogeo sottostante il monumento, escluderanno tale ipotesi e collocheranno la pregevole struttura alla fine del secolo III a.C., in epoca ellenistica. La colonna, rovinata in parte con il terremoto del 1693, è stata restaurata una prima volta nel 1795, come testimonia la lapide ancora esistente, e poi nel 1851, epoca alla quale risalgono i tre cerchi di ferro posti ad evitare lo sgretolamento dei conci. La tavola 126 riguarda una veduta di Santa Maria la Scala, presso Acireale, luogo dove l’équipe si recò dopo aver visitato Siracusa e Catania.
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