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Jean-Claude Richard de Saint-Non (a cura di), Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile, Paris 1786, volume IV, seconda parte
Tavola 107 Veduta generale del Porto della città di Siracusa presa dall’entrata del porto e dall’estremità del promontorio detto anticamente Plemmirio, incisione all’acquaforte, disegno di Claude-Louis Châtelet inciso da Emmanuel-Jean-Nepomucène de Ghendt, cm 16,5x24
Tavola 108 Veduta dell’interno del Porto di Siracusa disegnata vicino alle fortificazioni e alle mura della città moderna, incisione all’acquaforte, disegno di Louis-Jean Desprez inciso da Jean Duplessi-Bertaux e Jean-Baptiste Lienard, cm 16,5x24
Dominique-Vivant Denon e la sua équipe, il 17 settembre 1778, lasciano il porto di Malta su una speronara, piccola ma veloce barca a remi e vela. In prossimità delle coste della Sicilia sono investiti dalla furia di un uragano, ma riescono a raggiungere il porto di Siracusa, la cui visione ricorda a Denon le storiche battaglie combattute dai Siracusani contro gli Ateniesi e i Romani. La tavola 107 rappresenta l’ingresso del Porto Grande con l’isola di Ortigia. A destra del grafico trovasi il promontorio Plemmirio da cui viene realizzata la veduta. In lontananza il pittore Châtelet raffigura il teatro greco e sullo sfondo pone l’Etna.La tavola 108 mostra le mura e le fortificazioni di Ortigia. In primo piano l’architetto Desprez disegna la loro barca che, posta sulla riva, fungerà da Lazzaretto per i ventotto giorni di quarantena che saranno costretti ad osservare per dimostrare di non essere stati contagiati dalla peste che imperversava nei paesi del Mediterraneo. La città a fine Ottocento eliminerà le mura mentre le frastagliate rocce della costa saranno incorporate nelle banchine della darsena.
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