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Jean-Claude Richard de Saint-Non (a cura di), Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile, Paris 1786, volume IV, seconda parte
Tavola 117 Veduta di una delle antiche Latomie o cave di Siracusa che costituiscono il giardino dei Cappuccini, incisione all’acquaforte, disegno di Claude-Louis Châtelet inciso da Jacques-Joseph Coiny, cm 21,5x35,3
A Siracusa, nelle sue escursioni, Dominique-Vivant Denon è accompagnato dal cavaliere Saverio Landolina (1743-1814), erudito siracusano e scopritore della Venere che porta il suo nome, il quale accoglierà spesso gli importanti viaggiatori che vogliono conoscere le antichità della città. Dopo avere esplorato le latomie della Neapolis, il diplomatico francese e gli artisti del suo seguito sono conquistati dalle Latomie dei Cappuccini, così chiamate per la presenza, sul bordo della rupe, dell’omonimo convento. La veduta che Châtelet disegna evoca l’incanto provato dai viaggiatori a contatto con una natura sublimata dal silenzio e dai profumi. L’incisione, sotto le alte e scoscese pareti rocciose, mostra profondi aggrottamenti e una folta e verde vegetazione mediterranea inframmezzata da agrumi e pergole. Nel vasto spazio posto sul fondo della latomia, il senso di quiete e di raccoglimento che tale luogo ispira è evidenziato dai riti processionali compiuti dai frati. Ancora oggi le spettacolari latomie di Acradina incantano e invitano alla meditazione i viaggiatori che le visitano.
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