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Castelli, Gabriele Lancillotto <1727-1792>

Siciliae populorum et urbium regum quoque et tyrannorum veteres nummi Saracenorum epocham antecedentes. Panormi: Typis regiis, 1781 VII, 103, [15] pag.: CVII c. di tav. calcogr.; in folio
In latino

Nel ’700, in Sicilia, gli studi di archeologia, d’epigrafia e di numismatica ebbero un notevole sviluppo ad opera di Gabriele Lancillotto Castelli, noto soprattutto come Principe di Torremuzza (Palermo 1727-1792). In particolare, dal 1770 e in diversi «Opuscoli di Autori Siciliani», egli illustra e cataloga medaglie inedite di Palermo, Messina, Siracusa, Agrigento, Erice, Imera, Enna e Segesta. Nel 1775, nel XVI volume degli «Opuscoli», pubblica Memorie delle Zecche di Sicilia e delle monete in esse in vari tempi coniate. La scientificità e la competenza con cui tali lavori furono realizzati consentirono alla numismatica siciliana di essere conosciuta in tutta Europa. Furono pertanto molti i viaggiatori stranieri che riportarono nelle loro opere gli studi di Torremuzza, il quale, nel 1781, consacrò la sua fama di grande nusmismatico pubblicando Siciliae populorum et urbium regum quoque et tyrannorum veteres nummi Saracenorum epocham antecedentes. L’opera contiene centosette tavole con le splendide medaglie di Sicilia dell’epoca greca e romana. Esse furono disegnate e incise da Melchiorre de Bella con il contributo di Giuseppe Garofalo. Sul frontespizio è posto un fregio calcografico con rara moneta di Sicilia raffigurante Cerere e una quadriga. Il volume ha in aggiunta i supplementi pubblicati dal Principe di Torremuzza nel 1789 e nel 1791 con le relative diciotto tavole.