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D’Orville, Jacques- Philippe <1696-1751>
Sicula, quibus Siciliae veteris rudera, additis antiquitatum tabulis illustrantur. Edidit, et commentarium ad Numismata Sicula, XX tabulis Aeneis incisa, et ad tres inscriptiones majores, Geloam, Tauromenitanam, et Rheginam; nec non minorum inscriptionum syllogen, orationem in auctoris obitum, et praefationem adjecit Petrus Burmannus Secundus. Amstelaedami: apud Gerardum Tielenburg, 1764
2 vol. in 1: (XL, XIV, 276 pag., [22]; VIII, 280-675 pag.): 55 c. di tav. calcogr., di cui 15 ripieg.; in folio
In latino
Nel 1727 viaggia in Sicilia, per conoscerne le antichità, l’olandese Jacques-Philippe D’Orville (Amsterdam 1696-1751), professore di “belle lettere” nell’ateneo di Amsterdam. Lo studioso, interessato all’archeologia, soprattutto alle antiche iscrizioni e alla numismatica, perviene nell’isola da Napoli e vi si trattiene per oltre due mesi, dal 20 maggio al 26 luglio. Da Messina, dove è approdato, si sposta nelle altre città sostando in particolare nei siti archeologici di età greca quali Selinunte, Agrigento e Siracusa. A Trapani conosce l’architetto Francesco Nicoletti che lo accompagnerà nel tour eseguendo i disegni dei monumenti visitati.A Siracusa D’Orville giunge da Lentini per proseguire verso l’Etna. Il suo viaggio non include l’area iblea, ma la sua opera, edita postuma nel 1764 a cura di Pietro Burmann Jr., contribuirà a promuovere in Europa l’immagine della Sicilia antica. Il testo è prezioso riferimento per i cultori delle monete greco-romane coniate dalle città di Sicilia.Il volume include i due tomi di cui è composta l’opera. Nella prima parte sono presenti trentadue tavole incise all’acquaforte; nella seconda parte ventitrè, di cui venti dedicate alla numismatica. Nel frontespizio è raffigurata la Trinacria. Il ritratto di D’Orville è posto alla pag. 1 del primo capitolo.