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Jean-Claude Richard de Saint-Non (a cura di), Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile, Paris 1786, volume IV, seconda parte Tavola 109 Carta o pianta geometrica fatta a volo d’uccello dell’antica città di Siracusa e dei suoi dintorni, incisione all’acquaforte, disegno di Claude-Louis Châtelet inciso da Pierre-Adrien Pâris, cm 36,8x45,5
Il pittore Châtelet, per informare i lettori sulla posizione e l’estensione del Porto Grande o Maggiore di Siracusa, «uno dei più felicemente disposti dalla natura», disegna, ispirandosi alla pianta delle Antiche Siracuse pubblicata da Vincenzo Mirabella nel 1613, la carta “a volo d’uccello” della celebre città e del territorio ad essa circostante. Nel testo che accompagna la pianta viene fatto presente che molto era ormai cambiato e che per la descrizione delle vestigia della potente Siracusa si utilizzava quanto scritto da Cicerone nelle Verrine. La pianta evidenzia la posizione dei quattro antichi quartieri della città Ortigia, Acradina, Tyche e Neapolis. In Ortigia risultano ubicati il palazzo reale e i templi di Diana e Minerva. Presso il quartiere della Neapolis vengono rappresentati il teatro, l’anfiteatro e le latomie. Più in alto è disegnata la fortezza detta di Eurialo. Intorno ai quartieri è segnata la cinta muraria posta a difesa dell’antica Siracusa. I due porti della città erano il Sinus Syracusanus, il cui ingresso era ostacolato da una robusta catena, e il cosiddetto Porto Piccolo, noto come Portus Marmoreus perché lastricato di marmo e ornato di statue che il proconsole Verre, durante il suo governo, fece trasportare a Roma. La foto aerea di Siracusa (2007) fornisce una chiara visione degli spazi portuali ed evidenzia l’espansione urbana definitasi oltre Ortigia soprattutto nella seconda metà del Novecento.
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